Il ruolo del campanile

Campanile della Pieve di San Leonardo, con campana e orologio civico

Il campanile inteso come torre campanaria a sé stante, è un esempio di architettura italiana assai poco diffuso all’estero, dove invece era più comune una torre incorporata all’edificio. Il suo caratteristico sviluppo verticale rispondeva alla necessità di propagarne il suono delle campane il più lontano possibile.

Il termine campana stava letteralmente a significare “vaso della Campania” per la qualità del bronzo campano col quale veniva forgiata la campana stessa. L’impiego delle campane è documentato fin dalle antiche civiltà (già I millennio a. C. dai Babilonesi), anche se solitamente si trattava di oggetti di piccole dimensioni adibiti agli usi più disparati, che corrispondevano con più esattezza ai nostri campanelli.

Nel Medioevo si rivoluzionò sia l’aspetto che la funzione della campana. Assunse un ruolo di strumento di comunicazione di massa: permetteva di far arrivare lontano un suono e quindi un messaggio. Proprio per questo i rintocchi delle campane iniziarono a seguire determinati ritmi in base a ciò che volevano comunicare agli abitanti: si pensi al suono delle campane per la messa domenicale, diverso da quello legato ai funerali o dal rintocco delle ore.

Gli studi indicano come i primi esempi di torri campanarie furono eretti più tardi rispetto ai primi edifici religiosi: nei primi secoli del Cristianesimo i fedeli venivano convocati oralmente, ma la poca praticità di questo metodo impose l’uso della campana. Inizialmente collocata presso la porta della chiesa, venne quindi spostata in posizione più elevata, per migliorare la diffusione del suono.

Chiesa di San Zio, frazione di Cerreto Guidi

I primi campanili comparvero come derivazioni di torri murarie già esistenti, per praticità di costruzione. Ne è un esempio il campanile della Pieve di San Leonardo, che deriva dall’antico castello dei Conti Guidi e dalla cinta muraria.

Col passare del tempo, i campanili assunsero l’importante ruolo di segnalazione delle ore. Dopo l’anno mille si estese anche agli ambienti secolari l’esigenza di ritmare in maniera più regolare la vita sociale e questo finì per produrre i grandi orologi da torre.

I campanili divennero dei veri e propri punti di riferimento per la popolazione, che in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo del borgo poteva scorgere la torre e sentirne la presenza. Non a caso la rivalità che un tempo (ma talora anche oggi) divideva le frazioni di un territorio comunale o borgate vicine si definiva campanilismo, ad indicare come l’emblema di ogni comunità stesse nel campanile della propria torre campanaria.