Sabato 6 e domenica 7 luglio la magia del viaggio nel tempo si è materializzata di nuovo per le tante e tante persone, che in questa XXII edizione hanno animato il borgo di Cerreto, tornato d’incanto a quel fatidico 1576
Siamo a Cerreto Guidi, in una bella giornata d’estate baciata dal sole. Ecco che una coppia di curiosi turisti si incammina lungo le ripide e spettacolari scalinate del Buontalenti. I due entrano nella Villa Medicea e cominciano ad aggirarsi per le sale, ammirati da tanta bellezza. Giunti alla famosa stanza da letto principesca, gli sguardi di lei incrociano quelli di Isabella, nel più iconico ritratto, ed avviene una straordinaria magia… lei si ritrova d’incanto trasformata nella principessa e corre ansiosa e stupita da una parte all’altra dell’antica magione, finché ritrova rasserenata il marito ed insieme escono ad annunciare il ritorno della “Stella di Casa Medici”. È stata questa la storia fantastica che quest’anno è stata raccontata in un video avvincente, per promuovere La Notte d’Isabella.

Recitava il narratore: “Entra nel cuore del Rinascimento, dove storia, bellezza e mistero si intrecciano. Vieni a scoprire Cerreto Guidi, dove lo spirito di Isabella de’ Medici ti accompagnerà in uno straordinario viaggio nel tempo. Quando il passato ti rapisce sei trasportato in un sogno e può accadere l’impossibile. Vivi la Notte che ha segnato il destino di una delle donne più influenti del Rinascimento. Tra storia e leggende popolari, tramandate per secoli, sentirai sussurrare “la verità” sulla vita e la morte della Stella di Casa Medici”.
È stato proprio così! Il video promozionale è stato di buon auspicio, perché sabato 6 e domenica 7 luglio la magia si è materializzata ancora una volta per tante e tante persone, che anche quest’anno hanno animato il borgo di Cerreto, tornato d’incanto a quel fatidico 1576.


La manifestazione, che è giunta alla dodicesima edizione, è dedicata a Isabella de’ Medici, che amò soggiornare nella Villa di Cerreto Guidi, dove invitava amici, intellettuali e alleati e organizzava grandi battute di caccia. Figlia di Cosimo I e di Eleonora di Toledo, Isabella nacque a Firenze nel 1542. Se il padre, col suo carattere austero e razionale, regnò per trentadue anni, dimostrando di possedere grande carisma e abilissime doti da leader politico, la figlia, così poliedrica, viva, emancipata ed estroversa, non fu da meno.
Conversava in spagnolo e francese, conosceva il latino e il greco antico, suonava con talento, componeva madrigali. Intelligente, colta e brillante, animava i salotti culturali più alla moda del tempo, cui partecipavano letterati, poeti, musicisti e aristocratici. Diede un significativo contributo alla tradizione di mecenatismo della famiglia, in ambito letterario, artistico e musicale. Sempre al fianco del padre nelle apparizioni pubbliche e negli impegni istituzionali, Isabella divenne rapidamente una figura di spicco nella diplomazia della Firenze medicea.
Per rinsaldare i legami con lo Stato Pontificio, nel 1556, a soli 14 anni, Isabella fu data in sposa al rampollo di una potente famiglia romana, Paolo Giordano Orsini. Paolo partì per la guerra, appena qualche giorno dopo la cerimonia, ed i coniugi rimasero a lungo distanti. Il 16 luglio 1576 Isabella morì prematuramente nelle stanze della Villa Medicea di Cerreto Guidi. La notizia della sua inattesa scomparsa si diffuse ben presto in tutta Europa e alimentò una “Leggenda Nera” sulla sua uccisione da parte del marito, che si è tramandata nei secoli. Secondo questa versione l’Orsini avrebbe strangolato la consorte per adulterio usando un laccio messo alla gola da lui stesso e stretto di nascosto da un complice. Tuttavia, il recente studio delle lettere tra i coniugi, tutt’altro che ostili, avvalora la versione ufficiale dell’accaduto che parla di morte naturale per problemi di salute. Tuttavia, i dubbi che ancora oggi contornano la vicenda contribuiscono a preservare l’alone di mistero su cui si sviluppa la manifestazione de “La Notte d’Isabella”.

In questa dodicesima edizione sono stati ancor più numerosi gli artisti coinvolti e gli spettacoli itineranti previsti nel borgo e nella piazza del Palio, dinanzi alle scalee del Buontalenti. Si è spaziato dai giochi di spade all’antica balestra manesca, dalla falconeria alle bandiere, dalle musiche e danze rinascimentale ai giocolieri, dal lancio dei coltelli agli ineguagliabili spettacoli di fuoco. Variegate e ben ambientate le locande e le osterie, affascinanti gli antichi mestieri ed i banchi del mercato rinascimentale.


In questo scorcio di Cinquecento, per le vie del borgo ogni viandante, mescolandosi a nobili e popolani, artigiani e mercanti, saltimbanchi e giullari, ha potuto assaporare l’atmosfera più bella del borgo mediceo e gustare i piatti tipici nelle antiche locande e osterie. L’atmosfera si è a poco a poco riscaldata, con il crescendo degli spettacoli ai piedi della Villa, fino al gran finale nel magnifico scenario dei Ponti Medicei illuminati di rosso, per festeggiare, come in una sorta di resurrezione, la vita della “Stella di Casa Medici”.
